Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, è intervenuto il giornalista Umberto Chiariello con il suo consueto editoriale: “Da gioia e rivoluzione il sarrismo è passato a dolori e tante lacrime. Quello che ha fato ieri Sarri in conferenza stampa è stato penoso. Un qualcosa che mi ha lasciato un dolore dentro, perché checché se ne dica del comandante Sarri, rimane in me un ricordo di una squadra che giocava un calcio straordinario. Per tanto per tutti i protagonisti della storia azzurra provo affetto, perfino per Higuain che è stato uno strazio andar via alla Juve in quel modo. Sentire dire a Sarri che la Lazio è stata defraudata dall’arbitro è una sconfitta grave due volte, sul campo e fuori dal campo. Voglio ricordare a tutti quelli che diranno ora che il Napoli è stato aiutato dagli arbitri, che dopo il vantaggio della laziale e fino al 65’ la Lazio non ha visto palla. Il Napoli ha fatti 2 gol e 2 pali, due gol mangiati, si sono state due grandi parate di Provedel: dominio assoluto
Sfatiamo anche un’altra convinzione, il Napoli ieri sera non ha giocato col 4-3-3, è una fandonia. Se vogliamo dare i numeretti, ha giocato col centrocampo a triangolo col vertice alto, Zielinski centrocampista avanzato. In questo momento questa è la formazione giusta per il Napoli, perché non sono solo le posizioni in campo ma le caratteristiche e i giocatori che determinano gli assetti tattici. Quello che conta sono le caratteristiche, Zielinksi è un centrocampista avanzato e ieri ha giocato tra le linee. Con questi uomini, che a centrocampo fanno la rotazione e si spostano come Anguissa a sinistra per proteggere le avanzate di Kvara, il Napoli ha dimostrato al campionato di esserci.
9/11 sono quelli dell’anno scorso, anche se due di questi due si devono guadagnare la pagnotta, Zielinski che era finito nelle retrovie e Meret al quale gli veniva preferito Ospina. E poi si sono i nuovi: Kvara e Kim, siamo passati dal K2 di Koulibaly alla doppia K. Kvaratskhelia ha mostrato numeri pazzeschi, ma lasciamolo crescere in pace, non chiediamo la continuità a un ragazzo. Fare oggi paragoni con Lavezzi e Insigne è ingeneroso. Ha tutto per essere l’idolo di Napoli per molto tempo, speriamo che davvero sia quello visto ieri.
Giù le mani da un calciatore: Ndombele. Va capito e gestito. E’ un ragazzo diverso dagli altri, non è Simeone o Raspadori che sono venuti a Napoli sapendo che non erano titolari. Lui no, lui è un calciatore che viene dalla Premier, pagato più del doppio di Fabian. E’ un calciatore che prende uno stipendio da 8-9mln, deve avere l’umiltà e la capacità di adattamento ad una realtà minore. Diamogli il tempo di dimagrire, allenarsi e trovare gli stimoli giusti. Se torna ad essere il calciatore che il Tottenham aveva visto prima di comprarlo a quelle cifre, il Napoli ha un’altra carta importantissima da giocare sul piatto.
Se il Napoli è una squadra forte, può migliorare l’anno scorso? Se ci riuscisse abbassando il monte ingaggi, sarebbe da parte di De Laurentiis, Giuntoli e di tutta la società una qualcosa di straordinario. Ma questo Napoli può fare di più? Può lottare per il titolo? Io parto sempre da un assunto: il centrocampo è il cuore nevralgico del gioco e il Napoli per me ha il centrocampo più forte d’Italia. Quindi credo che il Napoli può avere anche ambizioni, ma non mettiamo pressioni a questa squadra. Ma allora se la Juve ha fatto grandi acquisti, se il Milan ha preso il talento De Ketelaere, se l’Inter ha ripreso Lukaku, se la Roma ha preso Dybala e Belotti e il Napoli ha fatto una grande rivoluzione, ma allora chi rimarrà fuori dalla Champions? Questo è il vero interrogativo che guiderà la stagione più anomala del calcio italiano”.
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