Dopo il tecnico del Paris Saint Germain è il turno dell’ex portiere Juve Gianluigi Buffon parlare in conferenza stampa.

Conosci molto bene questo stadio, cosa ci puoi raccontare dell’ambiente?Si lo conosco molto bene, è uno stadio molto caldo perché sia la squadra che lo stadio sono in comunione. Sarà molto importante vincere insieme ma sarà molto complicato perché la squadra che ho visto all’andata è da rispettare.

Partita decisiva, tensione particolare?Non è una partita normale e sappiamo che dobbiamo vincere,ma l’importante è non perdere, perché abbiamo ancora davanti a noi le partite con Liverpool e Stella Rossa.

Emozioni particolari nel rientrare dopo la squalifica? “Si certo, sicuramente se ho continuato a giocare a 40 anni è perché sono conscio che l’emozioni che regala questo lavoro le regalano ben poche cose nella vita. Rientrare in Italia e a Napoli mi regala delle scosse particolari e mi auguro che dopo questo esilio forzato posso essere utile alla causa e ai miei compagni in questa gara.

Campionato francese poco allenante e le difficoltà del PSG in Europa deriva da questo?Sinceramente in Francia i giocatori individualmente hanno qualcosa di superiore rispetto all’ Italia e cercano di metterle in mostra; però mettendo in mostra tutte queste qualità offensive fa si che poi ci sono difficoltà in difesa e una squadra come la nostra può approfittarne. In Francia ogni giocatore riesce a mettere in mostra le sue qualità a differenza dell’Italia dove si bada più alla tattica. Dopo il Napoli ho visto una squadra che è migliorata. Per far bene in Europa bisogna essere una squadra compatta e solida e le ultime due partite ha dato questa sensazione.

Ancelotti ha detto di avere grande rispetto e affetto per te cosa rispondi  e poi un aneddoto che vi lega?E’ inutile sottolineare che contraccambio, Carlo è una persona davvero speciale. Ha il potere che hanno in pochi, di far diventare le sue squadre le seconde squadre di tutti. E’ una persona atipica che è riuscita in un mondo molto complicato come il nostro a farsi apprezzare e a vincere. Mi arrabbio quando parlano solo di una grandissima persona perché è anche un grandissimo tecnico che ha vinto dappertutto. Aneddoto legato quando ero a Parma, lui era alla Juve mi chiamò; inizialmente  sentivo le voci su Lippi e lui mi diceva di stare tranquillo. Difatti arrivato a Torino trovai Lippi e poi dopo lui ci sconfisse nella finale di Champions.

Sul girone e sul tuo rapporto con la Champions, continuerai a giocare fino a quando non la vincerai?Sicuramente so che siamo in una situazione non facile, è anche vero che la squadra l’abbia vista in crescita nelle ultime due settimane mi fa ben sperare per il finale del gruppo. Il mio voler continuare a giocare non dipende dalla Champions ma solo dalle mie condizioni fisiche.

Temevi di perdere davvero lo scudetto l’anno scorso? “Cosa cambia dal Napoli di Sarri a quello di Ancelotti?Si l’anno scorso c’è stato un momento lungo, di una settimana, che ho pensato di non vincere più lo scudetto per meriti evidenti del Napoli. La differenza non mi va di dire se è meglio Sarri o Ancelotti. La prima cosa che balza all’occhio è la consapevolezza, gli altri anni il Napoli giocava un bellissimo calcio, ma se no andava a 1000 all’ora poteva crollare, invece quest’anno ha una gestione più consapevole della gara.

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