Alla libreria Feltrinelli di Napoli è stato presentato il libro “Demoni” del giornalista Alessandro Alciato, a moderare l’evento il giornalista Marco Nosotti, tra gli ospiti l’ex presidente del Torino Attilio Romero e Carlo Ancelotti. Questo l’intervento del tecnico azzurro: “Le luci della ribalta nascondono certe volte le difficoltà di questi personaggi che sono al centro dell’attenzione. Hai a che fare con ragazzi giovani senza esperienza. Lo spogliatoio è luogo sacro perché lì dentro si vede quello che davvero sono le persone. Se ci si crede, le difficoltà diventano un’opportunità per essere migliori così nella vita come nel calcio. Non dobbiamo essere troppo negativi o positivi, occorre sempre il massimo equilibrio e obiettività.”
Tra i racconti del libro il rapimento e la morte del fratello di Kakha Kaladze. Ancelotti: “Ho avuto l’esperienza di Kaladze, ha mostrato sempre molta dignità e anche noi nei suoi confronti.
I miei demoni? Gli infortuni sono stati momenti di difficoltà , in quel periodo non li ho mai considerati gravissimi. Lo sport è una metafora importante della vita, ma la vita è piena di problemi molto più importanti di una sconfitta di una partita. A Napoli si sta da Dio.
Istanbul è un episodio di un percorso, ma mi rimangono addosso di più le vittorie in Champions del 2003 e del 2007 meno la sconfitta del 2005. Napoli-Liverpool partita perfetta? Li abbiamo incartati , non sempre ci riusciamo… E’ importante delegare alle persone di qualità che ho con me. Se con i giocatori non è solo un rapporto lavorativo rendono di più. La coppia Shevchenko-Inzaghi? Alla fine giocavano spesso insieme. A livello erano di carattere molto diversi, quindi avevo un rapporto individuale diverso.
Rapporto con Sacchi? Arrigo è stato un innovatore, era legato allo stress, pretendeva moto dagli altri e da se stesso. Chiunque di noi ha stress, devi cercare di gestirlo, chi lo gestisce bene diventa energia. A inizio carriera Sacchi è riuscito a gestirlo, mentre a fine carriera ha fatto più fatica. A me quello che faccio piace quindi è un stress relativo.
Qui a Napoli non ci sono demoni, ci siete solo voi due (ride riferendosi ad Alciato e Nosotti, ndr), tutto il resto è paradiso!.”